Recensione del libro Ipermanaging
Recensione di Caterina Lo Presti

Lo scopo di questo libro, richiamando il modello delle competenze, è proprio quello di favorire una verifica sia in termini attuali, sia in termini prospettici delle proprie probabilità di successo; di dare un aiuto per definire meglio il quadro delle capacità che possediamo e di quelle che vengono richieste per ricoprire il ruolo di oggi e di domani; vuole fornire uno spunto per fare emergere eventuali carenze che possono minare i risultati che dobbiamo ottenere ed essere un riferimento per costruire in modo strategico, ma fortemente realistico, la mappa delle capacità necessarie per la professione e la carriera.

Il lavoro manageriale nelle organizzazioni ha subito una sorta di rivoluzione negli ultimi decenni che ha richiesto e richiederà sempre più il possesso e il dispiego di un numero elevato di sofisticate capacità. Se tradizionalmente il management è basato sul raggiungimento degli obiettivi, per il futuro prossimo si baserà sul continuo e rigenerato apprendimento ed occorrerà risalire al funzionamento della mente.

Tale funzionamento si presenta come una società organizzata basata sulla divisione dei compiti tra loro integrati e in qualche modo correlati a localizzazioni celebrali. Si tratta di individuare delle capacità che rappresentino i comportamenti voluti, e stabilire come riconoscerle e svilupparle. Il cervello si divide in tre parti: corticale dove l’obiettivo è l’utile e il giusto; limbico dove l’obiettivo è il piacere; primitivo o rettiliano dove l’obiettivo è la sopravvivenza.
Per quanto riguarda le capacità il cervello si divide in quattro parti: corticale sinistro (intellettuale), corticale destro (imprenditoriale o gestionale innovativo), limbico sinistro (operazionale o gestionale applicativo), limbico destro (relazionale).

Un mito da sfatare sul piano del funzionamento mentale è la contrapposizione tra sentimenti ed emozioni da un lato, e razionalità e pensiero logico dall’altro. Infatti, recenti ricerche hanno riconosciuto la rilevanza della sfera emotiva sul pensiero razionale, che altrimenti si presenterebbe più come una astrazione convenzionale che come una rappresentazione reale del funzionamento della mente. Le emozioni rappresentano il passaggio tra mente e corpo e si dividono in primarie e costruite.

L’esperienza cambia il cervello, infatti, coniugando lo sviluppo delle strategie cognitive con la creatività, le forme emozionali ed affettive con gli aspetti razionali dei diversi stati mentali presenti in ogni persona, si potrà allenare il manager del futuro ad acquisire esperienze e strategie di manovra senza doverle faticosamente prendere dalla vita
quotidiana, acquisendo punti fermi da impiegare in un quadro di continui mutamenti.

Le capacità e le competenze per un manager sono: fiducia in se stessi, disponibilità ai rapporti interpersonali, lavorare in gruppo, comunicazione verbale e scritta, programmazione e organizzazione del proprio lavoro, controllo operativo, iniziativa, tenacia/realizzazione, adattabilità/flessibilità, autocontrollo e gestione dello stress, gestione dei conflitti, gestione dell’incertezza e delle difficoltà, convincimento, negoziazione, parlare in pubblico, gestione dei gruppi e delle riunioni, leadership, gestione delle risorse umane, raccolta ed elaborazione delle informazioni, analisi, sintesi, soluzione dei problemi, stesura di rapporti e relazioni, programmazione, organizzazione, decisione, controllo, orientamento ai risultati, assunzione dei rischi, impostazione e conduzione del gioco di squadra, creatività, pensiero prospettico, propensione al nuovo.  

Il modo più attendibile per rilevare il possesso di una capacità è mettere la stessa alla prova dei fatti.E’ possibile, comunque, utilizzare alcuni strumenti di valore diagnostico crescente: test mentali, interviste e colloqui personali, assessment center, questionario comportamentale.

Ognuna delle capacità può essere migliorata utilizzando diverse tecniche: formazione (training), allenamento (coaching), autosviluppo, lettura ragionata e finalizzata di testi.
Il sistema fin qui presentato, denominato ipermanaging, può confluire in una proposta integrata basata sui seguenti passaggi:

1. Definire le capacità che caratterizzano i ruoli sui quali si vuole focalizzare l’attenzione.
2. Verificare le eventuali carenze sulle capacità caratterizzanti il ruolo.
3. Stabilire quali capacità si ritiene essenziale dover migliorare.
4. Scegliere il percorso di miglioramento più idoneo in una logica di costi e benefici.
5. Verificare i miglioramenti ottenuti sulla base dei risultati conseguiti nell’attività di
lavoro.