I fattori vincenti delle imprese di oggi
L'obiettivo primario di ogni impresa? La sopravvivenza nel lungo periodo. Come si realizza? Sviluppando capacità di reazione ai cambiamenti del contesto e forza competitiva sufficiente ad assicurare il mantenimento nel tempo di adeguati livelli di creazione di valore. Nell’economia attuale il raggiungimento di questo obiettivo è reso difficile dalla grande complessità, esterna e interna, con cui le imprese sono costrette a confrontarsi. L’ambiente esterno è sempre più caotico e imprevedibile. I mutamenti a cui è soggetto sempre più frequenti e accentuano il grado di rischio e di incertezza. Nel contempo, le imprese aumentano l’offerta di prodotti e servizi alla clientela. Si impegnano su un numero crescente di mercati. Gestiscono risorse di ogni tipo e si organizzano moltiplicando i livelli di responsabilità accentuando il grado di delega. I sistemi e i meccanismi direzionali di governo dell’impresa, conseguentemente, diventano sempre più articolati e profondi poiché devono facilitare “la navigazione di una portaerei (l’impresa complessa) in una zona di guerra (l’ambiente turbolento e imprevedibile)”.
Think global and act local
I mercati diventano globali eppure si deve sempre più tener conto delle specificità locali, come brillantemente sintetizzava Percy Barnevik, l’ex ceo di Abb, con uno slogan famoso: “Think global and act local”. I cicli di vita dei prodotti si accorciano, le risorse disponibili tendono a diventare molto scarse e molto costose, lo sviluppo tecnologico sempre più rapido, i comportamenti di acquisto sempre più mutevoli e la competizione sempre più condizionata dalla capacità di cambiare modelli di business in maniera veloce. Per vincere la competizione occorre saper sviluppare una maggiore efficienza e velocità di azione che si traduca in tempi più brevi per raggiungere i mercati. Ma la rapidità e l’efficacia dell’azione è possibile solo se si curano e sviluppano le competenze distintive necessarie. La difesa e lo sviluppo delle competenze distintive contraddistinguono le imprese eccellenti da quelle mediocri e consentono di comprendere i cambiamenti esterni con anticipo per adattarsi ad essi e predisporre in tempo utile le risorse strategiche e il capitale intangibile indispensabile. In questo contesto l’impresa assume sempre più i connotati di “azienda agorà”: da luogo dell’organizzazione produttiva standardizzata e statica a quello della conoscenza e dell’informazione, dove contano i valori e le competenze, predominano la velocità, il coinvolgimento, il decentramento, la dinamicità organizzativa, il reticolo di relazioni e alleanze e le prestazioni sono valutate in base a logiche di performance management continuo.. Una situazione, come ricorda Ralph Stacey, in cui “sono favorite le imprese flessibili e in continuo movimento, ma questo significa mantenere un processo decisionale più elastico tale da fronteggiare la dinamicità dell’ambiente”. Non esiste la struttura ottimale ma quella più coerente con il percorso scelto, così come non esiste la strategia ottimale, ma la più coerente con la situazione di ambiente esterno......